Donna Mayla

BIO

Donna Mayla nasce in Abruzzo, in un piccolo paese della provincia di Teramo, dove sognava di diventare un’artista. Soltanto quando ha iniziato a frequentare il liceo artistico della città di Teramo, ha capito che fare arte non era poi così semplice. Soltanto l’incontro con un’insegnante del liceo le ha aperto un mondo, quello della body art e performance. Infatti finito il liceo con indirizzo pittorico si è trasferita a Bologna per frequentare l’Accademia di Belle Arti con indirizzo “decorazione”. L’Accademia ha fatto emergere in lei il grande senso artistico che aveva dentro da troppi anni, iniziando a collaborare con fotografi per mettere in scena le sue opere, composte da corpi viventi, dipinti, decontestualizzati e trasformati in “altro”. Chiaramente tutto questo ha creato stupore all’interno dell’Accademia, sia da parte dei professori che dei ragazzi stessi, che l’hanno definita la body artist del momento. Infatti grazie alla notorietà avuta in questo periodo, negli anni 90 è stata chiamata da Red Ronnie per il suo show “Roxy Bar”, ha partecipato al primo evento di Erotica, organizzato al palazzo dei Congressi di Bologna. Un evento straordinario dove Donna Mayla, appena ventenne, ha dipinto numerosi corpi trasformandoli in vere opere d’arte. Da questo evento si sono aperte le porte nelle trasmissione televisive: “Uno Mattina” con Paola Saluzzi, nelle mostre d’arte, delle performance all’interno di discoteche molto note in Italia, il Cocoricò di Riccione , il Papesatan di Milano, il Piper di Roma, il Kinki di Bologna. Così la body painter per eccellenza, ha realizzato nel 1998 la pittura sul corpo ad un cantante molto noto “Biagio Antonacci“ per l’album “Mi fai stare bene” (vedi copertina album).

Nel frattempo Donna Mayla stava sviluppando altra arte nella propria mente, infatti già dal 1992 aveva iniziato a disegnare flash per tatuaggi. Solo l’incontro con il grande Tom Tattoo di Ancona le ha fatto comprendere che forse quella era la direzione che in quel momento le serviva. L’incontro con Tom è stato creata da una modella americana che lavorava per l’azienda “Sacred Heart”, produttori di henna per decorare il corpo. Donna Mayla fu scelta per il cast di artisti che per un lungo periodo avrebbero lavorato all’interno di fiere, festival per promuovere il prodotto, dovendo semplicemente creare disegni a mano libera su pelle delle persone. Quale occasione migliore per iniziare un altro percorso. Così iniziò la collaborazione con lo studio di Tommaso Buglioni a Riccione, dove si occupava della pulizia, delle sterilizzazione degli arnesi da lavoro e dei tatuaggi con henna. Grande fu l’incontro con Enrico Gambini (scomparso da poco) tatuatore di Aosta, grande amico di Tom, che riconobbe in Mayla un talento strepitoso per la comunicazione con i clienti e l’interpretazione dei disegni per ognuno di loro. Tommaso Buglioni ed Enrico Gambini sono stati i grandi maestri di Donna Mayla, che l’hanno introdotta nelle grandi tattoo conventions , ma sopratutto le hanno fatto capire che duro lavoro avrebbe dovuto aspettarsi.
Finita l’esperienza romagnola torna a Bologna dove incontra Thomas Isler, con il quale apre il mitico “Bady Bag” oggi conosciuto anche come “ Love Piercing” dove inizia veramente la sua carriera da professionista nel 1999.

Donna Mayla - Trottola

Lavora duramente imparando anche a saldare gli agli, grazie all’incontro con Stefano Marchesini dell’Apelles tattoo di Bologna, con il quale passa ore nel suo studio seduta su uno sgabello ad osservare la pratica del tatuaggio giapponese che Stefano esegue con artisticità e passione .
Stefano Marchesini tatua la schiena di Donna Mayla con un lavoro molto importante e le fa conoscere il grande Lauro Paolini di Reggio Emilia, il primo grande Supply italiano. Così con costanza e tanta pazienza, ogni giorno, prende il treno per Reggio Emilia, per imparare a saldare gli aghi per poter iniziare il suo grande viaggio nel mondo del tatuaggio.
Lavora duramente ogni giorno ed ogni notte, così da poter iniziare a viaggiare per scoprire altri studi e altre stili.
Nel 2000 si trasferisce a New York per un breve periodo lavorando in giro per alcuni studi dove impara a conoscere lo stile traditional.
Scoppia così un grande amore per questo stile, dove lo spessore della outliner, il nero deciso, il colore steso piatto e i soggetti così old, le fanno aprire un nuovo mondo, che abbraccia totalmente.
Tornata a Bologna, niente non è più come prima, allora inizia a vagare per le città italiane, portando con se tutto il suo bagaglio artistico.

PERCORSO ARTISTICO

Nel 2004 decide di aprire il suo studio di tatuaggi “Inside Tattoo Shop” in una cittadina sul mare, al confine tra l’Abruzzo e le Marche ad Alba Adriatica.
Lo studio sviluppa una superficie di 200 mq con 5 box, dove negli anni hanno lavorato tantissimi artisti, italiani e stranieri. Grande è stata la collaborazione con la tatuatrice Sabry Inklady di Milano e con la tatuatrice pescarese Francesca De Angelis con le quali ha partecipato a numerose tattoo convention, a Roma, Cagliari, Pescara, Trieste, Bologna, Riccione, Torino, Cesenatico, Firenze, Ancona, Napoli, Lecce, Milano, Senigallia, vincendo tantissimi riconoscimenti nelle categorie Best color, Best in show, Best Of Friday, Best Traditional.
Le tattoo conventions le hanno permesso di conoscere e confrontarsi con tantissimi artisti, con i quali ha collaborato per mostre, collettive, viaggi, special guest, gioie e dolori. Così da farla entrare nell’Olimpo dei migliori tatuatori italiani.
Grazie a Donna Mayla l’Inside Tattoo Shop è diventato un punto di riferimento per coloro che amano il Traditional Tattoo non solo in Abruzzo.

Donna Mayla ha creato uno studio di tatuaggi unico, dove si respira realmente l’arte, infatti ci sono quadri di tantissimi artisti su tutte le pareti, c’è una mostra permanente chiamata “ROCK’N’INK” ideata da Donna Mayla in un periodo molto difficile della sua vita, infatti è stata ferma a livello lavorativo per circa tre mesi, causa tendinite al braccio.
In questo periodo stressata dal suo stato fisico e mentale, è riuscita a non abbattersi e con grande coraggio ed una forza interiore che la caratterizza come una donna “tosta”, è riuscita a creare questo progetto, grazie alla partecipazione di 70 tatuatori italiani, colleghi della tatuatrice ma sopratutto amici che la stimano e ammirano tantissimo. Ognuno di questi artisti ha decontestualizzato una chitarra, la mitica Sg8, più conosciuta come la diavoletta, decorando con il proprio stile, una sagoma di carta cotone che poi e’ stata incollata su sagome di legno, tagliate su modello della chitarra Sg8. La preparazione del materiale è stato molto dura, la tatuatrice infatti si è avvalsa dei suoi collaboratori, ringrazia VivianaAlberto, Gianni, Silver, Mattia, Alfredo, Lorenzo che l’hanno aiutata e sostenuta.

La collettiva ROCK’N’INK ha avuto un successo strepitoso, infatti è stata esposta alla tattoo convention di Milano, Pescara, Napoli, Bologna, Firenze, Senigallia, Riccione e non solo, la collettiva viene ancora oggi richiesta in club di musica e concerti. Oggi Donna Mayla è madre ed è una tatuatrice orgogliosa del suo passato.

TRADITIONAL TATTOO

Nel percorso della sua carriera Donna Mayla , si è avvicinata a moltissimi stili, come il giapponese, il realistico, il tribale, ma la sua vera vena artistica è scoppiata quando ha scoperto il Traditional Tattoo. Non a caso, il suo viaggio in America nel 2000, le ha fatto aprire gli occhi su uno stile che in Italia non era molto conosciuto, erano in pochi a farlo e a proporlo; questo stile racchiude nella sua forza la sua bellezza, la semplicità nell’esecuzione, lo rende fermo, con linee solide, forti sfumature nere di base e colori contrastanti. Le definizioni delle immagini non è elaborata ma diventa un “logo emozionale” su pelle. I soggetti ricorrenti di questo stile sono cuori, ancore, velieri , pantere, teschi, pugnali, sirene, aquile, simboli nautici e religiosi, donne . Donna Mayla ha rivisitato e rielaborato questo stile con il suo modo di disegnare e di vedere le forme. Importante è stata la nascita di sua figlia che attraverso i suoi giochi da bambina ha permesso all’artista una diversa concezione del traditional.

TATTOO GALLERY